Recensione ultimo appuntamento della Rassegna invernale … Arrivederci all’estate con il “Premio Li Curti”

 Ultimo appuntamento con la Rassegna invernale del Premio ” Li Curti ” ideato e diretto da Geltrude Barba.

 

Semplici osservazioni di una spettatrice appassionata di teatro e di tutto quello che è cultura.
 
Sulla scena tre leggii…una fisarmonica , un violino e una chitarra completamente decorata, degli spartiti. Scenografia particolare che prelude a qualcosa di magico. E magico diventa il tutto allo spegnersi delle luci. Un tuffo nel tempo: dalle nebbie del passato appare come in un sogno Gabriella Ferri che non è Gabriella Ferri ma è tale la somiglianza che è facile lasciarsi ingannare dai ricordi.  

Antonella Morea diventa Gabriella Ferri, nello spettacolo “Io la canto così!”, accompagnata dai due musicisti, Franco Ponzo alla chitarra e Vittorio Cataldi alla fisarmonica e violino,diretti da Fabio Cocifoglia.

Il racconto inizia e la vita di Gabriella si snoda parallela con quella di Antonella Morea che magistralmente ci riporta ad un mondo che noi ricordiamo, ma che i giovani non conoscono. La storia di Gabriella viaggia sul numero due: due cadute, una a nove anni ,quando fu investita da una automobile e rischiò l’amputazione di una gamba fortunatamente evitata( grazie alle preghiere delle amichette portate in pellegrinaggio al Santuario del DIVINO AMORE ,come si racconta) e quella del 2004 che fu per sempre;due genitori; due Romanine in duo, cioè lei e Luisa De Santis con cui iniziò la carriera; due musicisti;due matrimoni;due amori….

Antonella ci mette l’anima oltre che la bravura e la narrazione di quelle due vite parallele, fa scorrere davanti agli occhi della memoria un tempo ormai lontano con i nostri ricordi, le nostre storie.. Storie che riviviamo, forse, sulle note struggenti di “Sempre”. Gli occhi sognanti di qualche spettattore così fanno intendere.

Antonella ci racconta che quando iniziò a cantare la chiamavano la Gabriella Ferri napoletana perchè oltre alle canzoni, copiava il suo look .E solo quando incontrò Roberto De Simone cambiò perchè il maestro volle capire cosa si nascondesse dietro tutto quel trucco.Poi arrivò la proposta di questo spettacolo che, ovviamente, fu la realizzazione di un suo sogno. Iniziò così una ricerca certosina di tutto quello che riguardava la Ferri, aiutati in ciò anche dal figlio della cantante, Seva Borzak jr. Antonella mostra alcuni schizzi fatti su carta di pane che Gabriella amava fare e su cui appuntava i suoi pensieri. Parlando di Sanremo, Antonella ci ricorda “Se tu ragazzo mio” che fu bocciata alla prima serata nonostante fosse stata cantanta anche da Stevie Wonder. La bravisima artista ci ha deliziato con ” Dove sta’ Zazà”, ” Tutti al mare”, “Grazie alla vita”, “Chitarra romana”e altri brani famosi, con tutto il pubblico che seguiva cantando quelle melodie indimenticabili; pubblico che ha raggiunto l’apice del gradimento con le note de “La società dei magnaccioni”. Antonella ha una recitazione impetuosa e spontanea, che coinvolge direttamente il pubblico cosa che ha fatto anche stasera quando ha chiamato la nostra Rosanna De Bonis ad aiutarla ad intrattenere i presenti mentre lei si cambiava di abito. Escamotage che ha reso più calda la serata perchè non capita spesso un artista che rischia, coinvolgendo perfetti sconosciuti, la serata. Anche ciò ha fatto Antonella. Si è fidata ma è rimasta sempre presente anche quando sembrava assente. Come presente era la sua icona artistica e la commozione finale quando Antonella ha raccontato la seconda caduta, quella definitiva che ci ha privati di un personaggio così forte, potente è stata quasi palpabile. Antonella Morea, grandissima interprete, l’ ha fatto rivivere alla grande e ha suscitato nel pubblico il desiderio di sentire ancora alla radio o alla TV questa straordinaria interprete che raramente viene ricordata nonostante sia stata la stella più sfolgorante del folk italiano . La serata è terminata con la manifestazione entusiastica del pubblico che è stato ringraziato da Antonella Morea gratificata da chi l’aveva preferita alla partita Inter – Napoli. La brillante presentatrice Carmela Novaldi splendida come sempre, è emozionata quando intervista l’artista. Le brillano gli occhi e il suo sfavillante sorriso è l’espressione delle emozioni che abbiamo vissuto in sala. La direttrice Geltrude Barba chiamata alla ribalta non è da meno. Si, il “Li Curti “ha segnato un altro punto a suo favore. Si spengono le luci e noi usciamo più ricchi nell’animo con la stessa emozione che provammo una vita fa.

Si può dire che la Rassegna invernale del Premio “Li Curti” termina alla grande. Ora non resta che aspettare Luglio quando inizierà il Premio “Li Curti” che quest’anno sarà dedicato completamente alle donne.Intrigante questo tema. Cosa ci riserverà?
Angela Vitaliano
 

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